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La quarta rivoluzione: il digitale e i nuovi saperi
Dall'e-book all'iPad, sta mutando il rapporto tra lettura e supporto materiale per quel che riguarda la lettura privata, la lettura mirata nel settore educational, la pubblicazione in rete dell'editoria accademica, la distribuzione e l'uso scolastico, le forme di narrazione attraverso i videogiochi o i blog dedicati, le risorse delle app nelle loro molteplici possibilità: insomma, ad un mondo che cambia risposte che cambiano. Che devono però muoversi verso la non-subalternità alle nuove pratiche tecnologiche, ma verso il loro utilizzo consapevole per una crescita culturale complessiva della società. |
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Ripensare le città del mondo – l'architettura sostenibile
Da Le città del mondo di Elio Vittorini a Le città invisibili di Italo Calvino, la riflessione sulla città come comunità e come "forma" di vita individuale e collettiva deve fare i conti oggi da un lato con una mobilità sociale e culturale sempre più forte, con nuove forme di "nomadismo", dall'altra con la necessità di modelli meno distruttivi del territorio, più capaci di affermare in termini concreti la loro "sostenibilità" oltre che il rispetto la salvaguardia il recupero del contesto; contro il degrado dello sviluppo ad ogni costo, contro uno sfruttamento economico alla lunga improduttivo, non solo distruttivo. |
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Cos'è oggi il lavoro
Licenziamenti, cassa integrazione, delocalizzazione da un lato, precariato, fuga, sfruttamento, assenza di garanzie, lotte tra poveri dall'altro sono le condizioni in cui il lavoro, l'impiego, la professione subiscono processi di deterioramento, di proletarizzazione senza contropartite o convincenti risposte. Problema italiano e non solo italiano, ma l'inserimento nel quadro internazionale, sebbene risulti determinante ai fini della comprensione dello sviluppo economico, non spiega a sufficienza la realtà italiana. I fattori decisivi per alcuni sono endogeni, nazionali: a una strutturale insufficienza di cultura competitiva interna si somma la carenza di infrastrutture materiali e istituzionali quali il quadro giuridico/legale e la farraginosità dell'amministrazione pubblica da un lato, l'instabilità delle politiche finanziarie dall'altro. Ma non c'è solo questo. C'è bisogno di molto di più: di ripensare secondo altri paradigmi i modelli e le finalità dell'occupazione, di ogni occupazione. |
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La grande transizione: la decrescita come passaggio di civiltà
Nel settembre (19-23) 2012 a Venezia si terrà la IV Conferenza internazionale sulla decrescita economica per la sostenibilità ecologica e l'equità sociale; l'Associazione per la Decrescita italiana propone di aggiungere al titolo generale della 4th International Conference on degrowth for ecological sustainability and social equity una specifica tematica: La grande transizione: la decrescita come passaggio di civiltà. La decrescita rappresenta oggi infatti non solo un invito ad abbandonare l'ossessione dello sviluppo illimitato, ma anche lo sforzo più complessivo per misurarsi con la grande fase di discontinuità che la nostra civiltà ha di fronte a sé.
Questioni quali la crisi climatica ed ecologica, il saccheggio delle risorse, il picco del petrolio e la crisi energetica, le lotte per la giustizia sociale ed ambientale, a fronte di una dipendenza crescente dalle tecnologie e di una crisi del legame sociale ci ricordano la vastità della sfida che ci attende. Si tratta di intraprendere un percorso di riconversione che implica la re-significazione dell'idea stessa di benessere o di ben vivere, la ridefinizione di un patto di solidarietà tra generazioni.
Un cambiamento dunque che pone in agenda temi e problemi apparentemente molto differenti: lavoro, reddito, consumi, rifiuti, energia, tecnologia, mobilità, educazione, cittadinanza, ma in realtà inestricabilmente collegati.
La nostra associazione "Ripensare il mondo" si è aggregata al comitato organizzatore per discutere nel corso dell'anno temi da riproporre alla conferenza.
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